“Questionario sulla motivazione degli adulti maturi all’apprendimento e sulle loro preferenze nella formazione”

Risultati dell’ indagine sulla motivazione degli adulti all’apprendimento e sulle loro preferenze nella formazione  Intervista a cura della Redazione di atdal.eu

A distanza di un anno esatto dal lancio dell’indagine sulla motivazione all’apprendimento da parte degli adulti (vedi l’annuncio riportato più in basso in questa pagina), promosso dal progetto IMAL (Innovations in Mature Adult Learning) finanziato dal programma europeo Grundtvig,  intervistiamo il capo progetto per l’Italia, Sergio Rossi, dell’Associazione Per Formare, partner di progetto per l’Italia.

(Sergio Rossi è capo progetto ed europrogettista presso l’Associazione Per Formare)

Sergio, quali erano le finalità del progetto?

Possiamo riassumerle in due obiettivi, entrambi raggiunti:  in primo luogo indagare sulle motivazioni degli adulti maturi (over 45) nei confronti dell’apprendimento e sulle loro preferenze riguardo ad argomenti e modalità di formazione. In secondo luogo, individuare strumenti e buone pratiche formative conosciute dai partner, capaci di accrescere la motivazione a partecipare ad attività di apprendimento. Su questo secondo punto ci si è concentrati sul ruolo del docente-facilitatore e sulle esperienze degli adulti in contesti di gruppo.

Ci puoi ricordare a chi era rivolto l’indagine?

L’indagine è stata rivolta alle persone con almeno 40 anni di età (il 79% del campione è in effetti composto da over 45; nel caso dell’Italia l’88%) che sono state raggiunte attraverso la rete delle associazioni collegate ai partner di progetto dei sei Paesi partner di progetto: Danimarca, Grecia, Italia, Polonia, Spagna, Turchia. La tecnica di diffusione è stata la “snow ball”, ossia la diffusione spontanea per passa parola verso persone con pari requisiti da parte dei primi rispondenti. Naturalmente è stata preoccupazione di Per Formare, e anche mia personale, quella di coinvolgere nell’attività le principali  associazioni che si occupano nel nostro Paese dei problemi legati agli adulti e al lavoro, come ATDAL Over 40.

Chi ha curato la parte scientifica dell’indagine?

Il sondaggio è stato promosso e coordinato da Per Formare in stretta collaborazione con Arethe srl, uno spin off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, attraverso la partecipazione al progetto di Francesco Marcaletti, a cui sono dovute le diverse elaborazioni statistiche e la cluster analysis finale. Veramente un grande contributo scientifico al progetto.

Quante persone hanno partecipato al sondaggio?

In totale abbiamo raccolto 1.066 questionari on line, un risultato lusinghiero considerato che l’impegno per la compilazione delle risposte è stato in media di 12 minuti. L’Italia da sola ha raccolto 460 risposte, il numero più elevato trQuestionario_Rossia i Paesi partner.

Devo a tal proposito ringraziare l’associazione ATDAL Over 40 che a luglio 2014 si è subito attivata per diffondere il questionario nella propria rete di contatti, non solo in Italia ma anche a livello europeo tramite il network di AGE Platform Europe, e successivamente ha inviato un proprio rappresentante alle riunioni di Saragozza (ottobre 2014) e Roma (marzo 2015) dove sono stati analizzati i primi risultati del sondaggio.

(Foto scattata al meeting dei partners del progetto svoltosi a Roma il 12 e 13 marzo 2015)

Scarica il resto dell’intervista  qui.


Il “Questionario sulla motivazione degli adulti maturi all’apprendimento e sulle loro preferenze nella formazione” (10 luglio 2014) è uno strumento di ricerca ideato nell’ambito del Progetto “Innovations in Mature Adult Learning” (IMAL) finanziato dal Programma europeo LLP Grundtvig.

La partnership di progetto coinvolge 6 Paesi (Polonia, Danimarca, Greca, Italia, Spagna, Turchia), per l’Italia partecipa l’Associazione Per Formare in collaborazione con ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (Dipartimento di Sociologia, Centro di Ricerca WWELL), ed è finalizzata allo scambio di conoscenze e buone pratiche per migliorare l’efficacia della formazione degli adulti.

Il Questionario che vi proponiamo è funzionale ad esplorare il punto di vista dell’utente finale, i fattori alla base delle sue scelte formative e quelli che ne sostengono la motivazione.

Esso è rivolto a tutti gli adulti (over 40) ed è somministrato in tutti i Paesi coinvolti attraverso i partner di progetto, la loro rete associativa ed i contatti diretti tra le persone, con l’obiettivo di ottenere un numero quanto più significativo possibile di risposte.

Il Questionario è anonimo, consiste in 5 sezioni e richiede circa 15 minuti per la sua compilazione, che può essere fatta completamente on line cliccando qui.

I dati raccolti saranno gestiti dai partner nel rispetto delle normative sulla privacy ed elaborati in modo aggregato (per esempio sotto forma di valori percentuali e punteggi medi) esclusivamente per le finalità di progetto.

I risultati saranno pubblicati dagli stessi partner nei rispettivi Paesi oltre che nel Report Finale del Progetto.

Grazie per voler contribuire alla nostra ricerca ed alla sua diffusione!

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Assemblee associative 2014

140530 Convocazione Assemblea MILANO  per i soci domiciliati nelle Regioni del Centro-Nord (in seconda convocazione il giorno venerdì 30 maggio 2014 alle ore 21,00)

140604 Convocazione Assemblea ROMA per i soci domiciliati nelle Regioni del Centro-Sud (in seconda convocazione il giorno mercoledì 4 giugno 2014 alle ore 18,00)

Regolamento interno per lo svolgimento delle assemblee 2014

 

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La nuova vita dell’ex imprenditore

«Ora il mio ufficio è il marciapiede»

La storia di Enzo, otto ore al giorno davanti alla Rinascente: «Quello che è successo a me potrebbe capitare a chiunque»

L’orario d’ufficio se l’è scelto da solo, ma non si fa sconti: dalle 12 alle 20, pioggia o sole, inverno o primavera, Enzo «il guerriero» Prosperi è sul marciapiede della Rinascente. Un cuscino a righe infilato in una borsa di corda, uno zainetto nero di marca, la ciotola dell’acqua per i cani, un barattolo per le offerte: «Non faccio questo lavoro per i soldi – sorride -, ma per dimostrare dove può finire un imprenditore onesto».
Gli abiti un po’ consunti, ma eleganti. «Non ne compro da tempo, sono quelli che mi sono rimasti dalla vita precedente o che mi hanno regalato: ci tengo molto a vestire bene». La cravatta di seta, la camicia azzurra, la giacca che esibisce una griffe famosa. Direttamente dalla scrivania al lastrico. Un cartello plastificato, incollato a terra con lo scotch dichiara in stampatello: «Imprenditore rovinato dalla cattiva politica e dalla legge che non è uguale per tutti».

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Intervista ad Armando Rinaldi sulla Federazione Disoccupati Over 40

Abbiamo incontrato Armando Rinaldi, socio fondatore Atdal over40. Ecco l’intervista.

Una federazione nazionale dei lavoratori over40.Come nasce quest’associazione?
Il progetto nasce dalla necessità di dare vita a un’organizzazione nazionale capace di riunire le tante realtà che da anni denunciano la condizione di uomini e donne privati del lavoro e del reddito.
Voglio puntualizzare che non vogliamo costituire un nuovo sindacato, ma ci siamo uniti per conquistare maggiore visibilità alle attività e per farci, ancora di più, ascoltare dai partiti e dalle istituzioni. Abbiamo unito tante realtà per conquistare maggiore pressione.

Le vostre proposte partono dalla necessità legislativa di ridefinire la qualifica di disoccupato.
Sì, esatto. Noi crediamo che l’attuale legislazione sulla disoccupazione sia inefficace e miope e che non intercetti la grande massa di nuovi disoccupati. In Italia esistono due grossi problemi.
Il primo consiste nel fatto che è riconosciuto ufficialmente disoccupato solo chi è iscritto alle liste dei Centri per l’impiego. Esiste, però, una grande massa di disoccupati che, per varie ragioni, non si iscrivono, risultando, quindi, inoccupati. Questo tipo di atteggiamento è, soprattutto, prevalente tra i colletti bianchi, impiegati e dirigenti, i quali sia perché non credono nelle funzioni dei Centri per l’impiego, sia per ragioni psicologiche, decidono di non iscriversi. Questa tendenza aumenta più è alta la qualifica di un ex-lavoratore.
Il secondo problema è dato dal fatto che spesso è difficile per un disoccupato attingere al sistema di tutela al reddito. La disciplina a riguardo è complicata e intricata e non è semplice a livello legislativo rientrare nei requisiti necessari per accedere ai sussidi».

All’interno del vostro programma d’interventi legislativi, spicca la riforma alla disciplina sul sussidio di disoccupazione. Che cosa prevede la vostra proposta?
A nostro avviso il punto fondamentale deve essere l’estensione, anche in Italia, del reddito di cittadinanza che esiste in tutta Europa. La nostra proposta di riforma è, appunto, quella d’istituire una forma di sostengo universale e generalizzato al reddito che dia aiuto alla persone a prescindere dall’occupazione. La nostra idea nasce dall’osservazione di un’esigenza reale e impellente delle persone: disporre di un reddito che garantisca una vita dignitosa. Crediamo, inoltre, che sia necessario rivedere gli strumenti di ammortizzazione sociale, quali la cassa integrazione e mobilità.

Quali sono i progetti per la ri-qualificazione professionale e le misure per la ricollocazione che proponete?
Noi partiamo da questa premessa: nel nostro paese esiste una reale carenza di offerta di lavoro aggravata dal fatto che la maggior parte delle aziende italiane sono medio-piccole e hanno scarse possibilità di investire. A questo punto, quello che noi proponiamo è una serie ridefinizione istituzionale di quelle associazioni che offrono formazione e riqualificazione: a oggi ci sono troppi enti che propongono progetti del tutto distaccati dalla reale richiesta di lavoro. Noi vorremo che si ridefinissero le istituzioni addette alla ricerca del lavoro in modo che rimangano attive soloquelle serie che siano sul territorio e che conoscano, davvero, le necessità del mercato del lavoro.

Crede che esista una sorta di battaglia generazionale tra i disoccupati junior e quelli over40?
Credo che sia una battaglia fittizia alimentata dalla politica e dai media. Disoccupati senior contro junior, lavoratori pubblici contro privati, uomini contro donne, sono solo mosse strategiche studiate per dividere e per colpire ancora di più. Dividi et impera. Il problema della disoccupazione riguarda tutti e sono necessarie più che mai misure generalizzate.

Per concludere, quale crede sia la riforma alle leggi sul lavoro più urgente?
Sostegno al reddito. Sono fermamente convinto che occorrano importanti interventi sul sistema economico. Sono allineato con le proposte e le idee di Marco Revelli e sono molto pessimista sul futuro dell’Italia; credo che dobbiamo ripartire ricostruendo il sistema industriale.

 Fonte http://www.altraeta.it/disoccupati-over40-a-torino-nasce-una-federazione/

 

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