Chi siamo

 ATDAL OVER 40

 ATDAL Over40, nasce nel 2002 per iniziativa di Armando Rinaldi, ex dirigente di una multinazionale costretto a concordare le “dimissioni” a dicembre1999 a51 anni di età e con 34 anni di contributi versati.

La motivazione di fondo della sua nascita deriva  dal constatare che mentre gli imprenditori continuano a sostenere che si può produrre fino a 65 anni ed oltre, gli stessi imprenditori fanno di tutto per liberarsi delle persone vicine ai 40 anni. Queste persone vedono allontanarsi il momento della pensione e profilarsi un lungo periodo di grandi difficoltà, spesso di situazioni drammatiche sia dal punto di vista finanziario che personale.

Il fenomeno riguarda indistintamente lavoratori delle grandi, medie e piccole imprese attraverso licenziamenti, incentivi all’esodo e la pratica del “mobbing” che permette di liberarsi alla spicciolata degli indesiderati costringendoli alle dimissioni.

Le cronache riportano spesso di grandi ristrutturazioni aziendali che comportano l’espulsione di centinaia di lavoratori. In questi casi la forza e l’unità dei lavoratori smuovono il sostegno sindacale e la tutela del Governo riuscendo ad ottenere l’impiego di ammortizzatori sociali (mobilità, prepensionamenti, ecc.).  Al contrario, le cronache riferiscono raramente delle centinaia di migliaia di lavoratori espulsi individualmente, abbandonati a se stessi, emarginati e lasciati privi di qualsiasi tutela.

Risalendo agli inizi della nostra “avventura” ci pare importante citare gli incontri con il Senatore Tiziano Treu, uno dei padri della prima riforma previdenziale (Dini, 1995). In queste occasioni Treu ammise che quella riforma e le successive (Amato, Prodi, Maroni, Sacconi)  avevano prodotto effetti drammatici per molte famiglie e che nel varo delle stesse non furono adeguatamente valutate le conseguenze derivanti dal fatto che nelle aziende era da tempo in atto un processo di espulsione dei lavoratori in età matura. Un fenomeno non solo italiano che, nei paesi della UE, ha raggiunto dimensioni per lo meno pari a quelle della disoccupazione giovanile.

Si sono successivamente sviluppati contatti con il Senatore Antonio Pizzinato, con Consiglieri Regionali Lombardi di Rifondazione, con politici di Forza Italia e Lega, con sindacalisti, ecc., molti dei quali hanno preso coscienza del problema e attivato qualche iniziativa.

Nel marzo del 2002la Commissione Lavoroe Previdenza Sociale del Senato si faceva carico del problema avviando una Commissione di Indagine conoscitiva. Nel luglio del 2005la Commissione  ha concluso i suoi lavori approvando all’unanimità una relazione nella quale si riconosce l’esistenza e la gravità del problema della disoccupazione in età matura e si sollecitano urgenti interventi legislativi atti ad alleviare il disagio di tanti disoccupati.

Dal 2002 ad oggi  la difesa degli interessi di questi lavoratori è quindi toccata alla nostra associazione convocata al Senato in tre differenti occasioni per parlare della condizione dei disoccupati in età matura e presentare proposte in tema di diritto al lavoro, ammortizzatori sociali e  previdenza.

 CHE COSA CI PROPONIAMO ?

Primo obiettivo quello di dare voce e visibilità ad una situazione drammatica che riguarda molti lavoratori italiani e molte famiglie.

Aprire canali di confronto istituzionali denunciando anche la palese situazione di incostituzionalità che vede lavoratori prepensionati con meno di 30 anni di contributi perché vittime di grandi processi di ristrutturazione aziendale mentre altri che perdono il posto individualmente, nel silenzio generale, pur con un monte contributi più consistente, devono attendere anni, spesso privi di reddito, la maturazione del diritto previdenziale.

Sollevare il problema e difendere gli interessi di chi oggi perde o rischia di perdere il posto di lavoro a 40-50 anni, non ha possibilità di trovare un’altra occupazione, non ha contributi sufficienti per la pensione e neppure i soldi per pagare la volontaria. Per queste persone il rischio è di dover attendere la pensione fino a 65 anni, una vera e propria tragedia.

L’iscrizione all’Associazione è aperta a tutti, e, ovviamente, vale sempre il principio che più siamo, più peso abbiamo.

Potete scaricare le sintesi delle attività a questo link