Per Formare… un’Impresa

Conosco Maurizio Piccinetti per motivi professionali in quanto socio fondatore di una delle più interessanti realtà operanti nell’ambito del mercato del lavoro e della formazione professionale della Capitale. Ricordo una sua brillante partecipazione all’inaugurazione di “Porta Futuro”, progetto innovativo della Provincia di Roma dove ebbi modo di conoscerlo e di apprezzare i suoi interventi e il modo in cui aveva organizzato l’evento. Da allora le nostre strade professionali si sono incrociate diverse volte sia per la comune partecipazione a convegni di settore, sia per la disponibilità con cui Maurizio ha partecipato ad alcune nostre iniziative formative; infatti è stato “testimonial” in aula durante alcuni seminari organizzati da ATDAL Over 40 sul mercato del lavoro e sulla ricerca di una nuova occupazione, rivelandosi un vero e proprio “trascinatore”.

Maurizio Piccinetti è socio fondatore di “Per Formare”, un’agenzia formativa costituita a Roma nel 1992 sotto forma di Associazione non- profit. Ha acquisito personalità giuridica ed è iscritta nel registro delle Associazioni della Regione Lazio. E’ accreditata presso la Regione per attività di Orientamento e Formazione Superiore e Continua, ed autorizzata a svolgere la funzione di Ente Promotore di Tirocini. Per Formare è inoltre un’Agenzia per il Lavoro (autorizzata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali).

Nel 2014 la partnership tra Per Formare e ATDAL Over 40 si è rafforzata grazie alla reciproca collaborazione in due progetti, entrambi finanziati dal Programma europeo per l’apprendimento permanente (LLP) Grundtvig: “Evolve” e “IMAL”, due sigle ben note ai nostri soci e simpatizzanti. Nel mese di  marzo, nella bella sede di Per Formare a via Napoleone III, si è svolta una delle prime visite di studio organizzate da ATDAL Over 40 per far conoscere ad un gruppo di volontari inglesi in trasferta a Roma la locale realtà del mercato del lavoro e della formazione. A luglio la nostra associazione ha “ricambiato” contribuendo a diffondere, per il progetto “Innovations in Mature Adult Learning”, il  questionario sulla motivazione degli adulti all’apprendimento e sulle loro preferenze nella formazione. Ricordiamo che il progetto IMAL, oltre all’Italia che è rappresentata da Per Formare, coinvolge partners attivi in cinque Paesi (Danimarca, Grecia, Polonia, Spagna e Turchia), si avvale della collaborazione di ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed è finalizzato ad esplorare il punto di vista dell’utente finale, i fattori alla base delle sue scelte formative e quelli che ne sostengono la motivazione.

Qual è stata la motivazione principale che ti ha portato ad intraprendere questa attività?

La mia scelta di lavorare “in proprio” risale al 1987. In quell’anno ho realizzato il mio primo progetto di azienda, fortunatamente per scelta e non per necessità. Infatti per realizzarlo mi sono dimesso da un’azienda nella quale ero dipendente a tempo indeterminato. In seguito ho di nuovo lavorato come dipendente in Organismi di rappresentanza per poi tornare a mettermi in proprio, e la motivazione che mi ha spinto a farlo è stata sempre la stessa: la curiosità e la voglia di esplorare nuove opportunità e crescere attraverso nuove sfide e nuovi stimoli.

Quali sono le competenze precedentemente acquisite (sia lavorative che extra-lavorative) che ti sono state utili per la nuova attività e quali sono quelle che hai dovuto acquisire o stai ancora acquisendo?

Mi viene da dire: tutte ! In particolare quelle sociali / relazionali costruite e affinate nel lungo periodo nel quale ho lavorato per le cosiddette Parti sociali. Le competenze hanno la necessità di essere messe in atto, per poter confermare di averne padronanza. Quindi l’atteggiamento che ho assunto è quello di chi vede il proprio sviluppo come un “cantiere aperto” dove nulla si può dire ancora finito. Ovvero l’ottica con la quale affronto le attività quotidiane è incentrata sul “si può sempre migliorare” soprattutto nelle cose che pensi di fare meglio, per evitare di disperdere (invece che acquisire) e divenire poco ricettivi alle novità.

Quali sono, per quanto riguarda la tua attuale esperienza, i fattori critici di successo della tua attività, le competenze distintive che hai apportato al tuo business, le cose che rifaresti e quelle invece da migliorare.

Parto dall’ultima domanda in quanto è il mio “chiodo fisso”. Dove e come possiamo migliorare ? La domanda me la pongo, anzi ce la poniamo tutti nella nostra struttura. Questo perché noi ci ispiriamo alla learning organization. Il motore di ogni nostra attività è l’aspirazione a rappresentare una struttura in grado di formare competenze con uno sguardo sempre rivolto all’innovazione. Aderiamo pertanto convintamente ad un approccio di miglioramento continuo.

La competenza distintiva che ho cercato di apportare, condividendola con tutti i miei colleghi, è legata alle nostre passioni, al desiderio e determinazione di fare la differenza. Il mio motto è “you can make the difference, always”. Infatti credo che capacità di leadership e il background culturale rappresentano i fattori di successo per ogni iniziativa (e su entrambi i fattori ognuno di noi può lavorare per migliorarli).

In “Per Formare” i nostri interventi fanno sempre riferimento ai nostri valori e sono tesi a promuovere la diffusione della cultura del coinvolgimento – “engage for success” – in quanto crediamo nel business consapevole nel quale il leader deve possedere, come qualità più importante, la capacità di incoraggiare le persone a vedersi come membri di un sistema più vasto, con una visione comune e valori comuni, alla ricerca di uno scopo condiviso da tutti in un ambiente di mutuo supporto e rispetto.

Quali sono, a tuo avviso, le cose che un’associazione come ATDAL Over 40 potrebbe fare per supportare la nascita di nuove imprese?

ATDAL Over 40 può avere oggi più che mai un ruolo fondamentale sostenendo i lavoratori maturi, che si trovano momentaneamente fuori dal mondo del lavoro, facendoli sentire parte attiva di una grande comunità. E visto che mi è stata rivolta la specifica domanda, mi permetto di lanciare un’idea. Potrebbe realizzare uno spazio condiviso dove gli “older workers” che si trovano senza lavoro, possano avere un posto e un supporto dove iniziare di nuovo a progettare. Un co-working dove sostenere la nascita di progetti, nuove sfide da affrontare con rinnovata curiosità e coraggio. Anche questa è un’impresa.

(*)  Intervista di  Aurelio De Laurentiis

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“Energie Pulite” nel lavoro e nell’impresa: intervista ad un imprenditore

E’ un po’ di tempo che non rivedevo Donato Pisciotta, uno dei soci fondatori di “Clean Energies”, da quando, nel 2007, la sua “Start up” muoveva i primi passi a seguito del progetto Skill Sinergy, lanciato dal compianto Luciano Penna e che vedeva impegnati diversi soci di ATDAL Over 40; l’obiettivo in quel caso era quello di contribuire (attraverso la formazione specifica e la creazione di un incubatore d’impresa) a fondare delle cooperative sociali che vedessero la partecipazione di soci Over 40 disoccupati e che avessero nelle loro ragioni sociali aspetti importanti per la collettività (quali ad esempio l’utilizzo di energie alternative).

L’impresa, che si occupa di servizi ed impianti nel settore delle energie rinnovabili, principalmente nel comparto residenziale (quello che riguarda le abitazioni civili), è nata come “cooperativa sociale” e si può capire quanto importante sia stato e continui ad essere il “fattore umano” nella collaborazione tra i diversi soci che si dividono i compiti; due di loro hanno la responsabilità delle attività “tecnologiche” che richiedono una estrazione tecnica (lo stesso Donato che è ingegnere e la sua compagna, un architetto) mentre un terzo socio è principalmente dedicato ad attività di tipo amministrativo / finanziario.

L’impresa assicura sia attività di consulenza e progettazione ad altre imprese e a clienti finali, sia la consegna d’impianti “chiavi in mano” avvalendosi anche di altri fornitori di beni e servizi. “Clean Energies” si trova ad affrontare un mercato diventato sempre più difficile e competitivo in quanto è venuto meno gran parte dell’apporto che davano al business gli incentivi statali per chi installava nuovi impianti; ora per essere competitivi è necessario uno sforzo ulteriore nello sviluppo commerciale basato sia su azioni di marketing specifiche, sia sul “passa parola”, sia su segnalazioni esterne, il che richiede la presenza di collaboratori con competenze “strutturate” per instaurare e seguire i rapporti commerciali con potenziali clienti finali.

A tal fine “Clean Energies” che già si avvale di alcune collaborazioni esterne, intende ricorrere ancora di più all’apporto di altri professionisti ed intermediari da remunerare in base a provvigioni. Pertanto Donato lancia l’appello ai nostri soci e lettori che volessero cimentarsi nel mondo delle “rinnovabili”, a visitare il sito http://www.cleanenergies.it e a contattarlo all’indirizzo di posta elettronica d.pisciotta@cleanenergies.it.

Qual è stata la motivazione principale che ti ha portato a creare una tua impresa?

 Ho lasciato il mio precedente lavoro come dipendente di una grande impresa a fine 2004, a 40 anni compiuti. L’azienda in cui lavoravo viveva una profonda trasformazione e molti a quel tempo fecero quella scelta; trascorso un anno sabatico decisi di guardarmi attorno per cercare di capire come sarei rientrato nel mondo del lavoro.

Non sapendo bene cosa fare, avevo cominciato a inviare dei curricula ad aziende dell’allora nascente settore delle “energie rinnovabili” perché pensavo che l’unica mia alternativa fosse di tornare a lavorare presso una grande azienda; diversi fattori resero però impossibile questo passo: se da un canto  mancavo della formazione specifica per entrarvi, dall’altro la mia età (allora non lo sapevo) mi rendeva poco appetibile al mercato del lavoro (o a quello che ne restava).

Ma non erano solamente fattori esterni ad incidere sulle mie scelte; infatti più passava il tempo più mi accorgevo che tornare ad essere “lavoratore dipendente” non faceva per me: fu così che smisi di cercare un lavoro “sicuro” che né mi si addiceva più, né era disponibile, e quindi pensai d’intraprendere una nuova attività d’impresa per mio conto.

 Quali sono le competenze precedentemente acquisite che ti sono state utili per la nuova attività?

Nella mia precedente esperienza “corporate” mi ero occupato del settore dell’energia e ne conoscevo i meccanismi ed il mercato. Questo mi dava la consapevolezza di come il mondo avesse bisogno di un forte cambiamento nella gestione energetica. Partendo da questa conoscenza e dalla mia preparazione  ingegneristica iniziai un percorso di formazione. Già nel corso del 2005 avevo cominciato a riprendere i libri in mano per rinfrescare le mie conoscenze tecniche ed avevo partecipato ad una serie di corsi di formazione sia sulla progettazione elettrica in generale ed in particolare sui temi specifici delle “energie rinnovabili” (solare termico e fotovoltaico, eolico, ecc.)

Quali, per quanto riguarda la tua attuale  esperienza, i fattori di successo della tua impresa : quali sono le cose che rifaresti e quali invece, le cose da migliorare ?

 Nella presente congiuntura economica “successo” è un termine da usare con molta cautela, dato che aziende di successo cinque o tre anni fa oggi soffrono di pesanti cali di fatturato.  Di sicuro è stato un successo scoprire che dopo una “morte” professionale ci può essere, come c’è stata, una rinascita. Considero pure un successo svolgere un’attività che, anche se con sofferti risultati economici, dà soddisfazione e voglia di fare. È chiaro che il passaggio da impiegato ad imprenditore non è semplice: sono due attività completamente diverse che richiedono di sviluppare qualità molto diverse e c’è un processo di apprendimento che inevitabilmente passa attraverso l’esperienza diretta, quindi di errori certamente ne sono stati fatti.

Inoltre nell’attuale congiuntura di mercato che dal 2012 con la fine degli incentivi da un lato e la pressante crisi economica dall’altro, ha visto ridursi il fatturato, oltre alle conoscenze specifiche del settore, diventa importante sviluppare capacità relazionali e promuovere il “networking”. Infatti se è vero che  complessivamente il trend di mercato nel settore delle “rinnovabili” resta in crescita, è altrettanto vero che trovare clienti è diventato più complicato.

C’è molto da fare, ad esempio in termini di  comunicazione e marketing, per far capire alla nostra potenziale clientela, le famiglie, sempre meno propense a spendere, i vantaggi economici e sociali di avere a disposizione un’energia pulita, economica e rinnovabile.

 Qual è stato il ruolo che ha avuto Atdal Over 40 nel  supportare la tua iniziativa?

ATDAL Over 40 è stata fondamentale nella nascita di “Clean Energies”. Nei primi mesi del 2006, nel pieno della ricerca di un nuovo sbocco professionale, mi imbattei in Skill Sinergy, un progetto che l’Associazione assieme ad altri partners stava sviluppando per favorire la creazione di impresa e l’autoimprenditorialità. Partecipai con una mia proposta e l’idea fu premiata, quindi a dicembre 2007 costituimmo l’impresa sotto forma di cooperativa con altri due soci.

Quali sono altre attività che l’Associazione potrebbe sviluppare per aiutare chi vuol fare impresa?  

 Credo che accanto alle attività di tipo istituzionale, che ATDAL Over 40  svolge per la difesa dei diritti dei lavoratori in età matura, sia importante incoraggiare e possibilmente strutturare una riflessione verso la creazione di impresa.

Per un giovane è importante, all’inizio della sua carriera lavorativa, entrare a far parte di una azienda strutturata in cui, oltre ad imparare un mestiere, si formi come adulto. Ma da una certa età in poi è fisiologico chiedersi, quando non si è obbligati dalle circostanze, se sia il caso di restare all’interno dell’azienda o non sia invece il momento di cambiare e cercare i propri spazi all’interno di una propria idea di impresa. Oggi inoltre il mondo del lavoro è diventato strutturalmente instabile e chi trova lavoro adesso sa che certamente lo cambierà più volte nel corso della sua vita professionale.

Fare impresa forse non è il desiderio di tutti e molti riescono ad esprimersi al meglio all’interno di una azienda strutturata più o meno grande, ma una associazione di persone “mature”, in tutti i sensi, come ATDAL Over 40 potrebbe sviluppare un percorso in cui stimolare una riflessione sui temi importanti per la creazione di impresa di successo: i capitali, le competenze, la compagine societaria, giusto per citarne alcuni.

 

 (*)  Intervista di  Aurelio De Laurentiis

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Intervista a Ursula Bonetti nella sua “Casa vacanze”

 Arte e Design: un nuovo modo di viaggiare (*)

Bionda, aspetto nordico e un’italianissima parlantina, Ursula interrompe la conversazione per rispondere al telefono nel suo tedesco madrelingua; un cliente le ha appena comunicato che arriverà con un po’ di ritardo, poi torna a sorseggiare un caffè all’americana al gusto di zenzero nella sua casa vacanza in prossimità del Colosseo, ristrutturata con gusto, insieme al compagno Carlo, architetto come il padre di Ursula che ha dipinto e modellato anche le opere che decorano le pareti.

Ursula Bonetti, laureata in letterature straniere, un master in management di sistemi multimediali, una decennale esperienza nel marketing come consulente di grandi aziende, arricchita poi da importanti collaborazioni per progetti nella pubblica amministrazione: da quello che l’ha vista costituire (partendo da zero) l’ufficio “placement” per un’istituzione centenaria come l’Accademia di Belle Arti di Roma, aiutando tanti giovani neolaureati nell’inserimento nel mercato del lavoro  e nella creazione d’impresa, a quello in cui ha affiancato, come consulente, la Provincia di Roma nella gestione di fondi diretti a sostenere l’imprenditoria “creativa” e l’innovazione tecnologica. Da qualche tempo ha dovuto fare anche lei i conti con la crisi “re-inventandosi” in attività di diverso tipo, condotte però sempre con la solita “verve”, nelle quali ha avuto modo di fare tesoro della sua esperienza.

Qual è stata la motivazione principale che ti ha portato a creare una tua impresa?

Alterne vicende di salute degli anziani genitori, che come figlia unica ho assistito negli ultimi impegnativi e dolorosi periodi, una maggiore attenzione a selezionare lavori che corrispondessero maggiormente al mio profilo professionale e che mi consentissero una maggiore autonomia, una sempre minore disponibilità di budget da dedicare a progetti specifici da parte degli enti pubblici, mi hanno fatto propendere per un periodo sabbatico in cui potessi mettere a reddito il patrimonio famigliare, gravato inoltre da tassazioni sempre più alte.

Quali sono le competenze precedentemente acquisite che ti sono state utili per la nuova attività?

Ho cercato di organizzare la mia attività come se avessi dovuto progettarne una per un’Azienda Cliente, innanzitutto individuando la tipologia di utenza, in questo caso una clientela internazionale di fascia medio-alta, con interessi culturali  e attenta al design ma anche con grande voglia di venire a Roma per divertirsi e scoprire in poco tempo le maggiori attrazioni che offre la Capitale.

In secondo luogo l’offerta di servizi: ho creato una mia personale “lonely planet” una piccola guida delle attrazioni, ristoranti  e dei luoghi di svago che si possono raggiungere in pochi minuti da casa e che fanno, anche di una breve permanenza a Roma un periodo piacevole e interessante; in questo è stata importante la mia esperienza nel marketing e nella comunicazione, che mi ha insegnato comprendere le esigenze sia espresse che inespresse degli ospiti,  ed a rapportarmi in modo veloce ed efficace con una clientela che si è evoluta e che è diventata sempre più esigente.

Altra cosa la padronanza del tedesco che, oltre all’inglese e al francese, consente di proporsi con sicurezza nel grande mercato del turismo rivolto al Nord Europa, che ha sempre avuto un grande interesse per Roma e le sue antichità.

Nel ristrutturare casa ho potuto mettere a frutto oltre alla mia passione per il design,  la professionalità di  Carlo, il mio compagno, che essendo architetto fa questo di mestiere; si può dire pertanto che questa sia a pieno titolo una “impresa di famiglia”.

Quali, per quanto riguarda la tua attuale esperienza, i fattori di successo della tua impresa : quali sono le cose che rifaresti e quali invece, le cose da migliorare ?

Attualmente mi avvalgo di diversi portali web specializzati in strutture così dette “extralberghiere”, come le “case vacanze” e i “Bed & Breakfast”, che raccolgono un tipo diverso di turismo rispetto a quello alberghiero, mettendo in contatto proprietari e viaggiatori di tutto il mondo e permettendo ad entrambi di scoprire un nuovo modo di viaggiare e di ospitare, seguendo il motto “travel like a local“.

Ho scelto inoltre di caratterizzare  l’offerta intorno al  tema del design e dell’architettura, che interessa una particolare fascia di clientela con la quale mi sento maggiormente in sintonia, un pubblico di artisti, architetti e appassionati d’arte: anche solo la scelta del nome “Architects House” riprende infatti la storia della casa che in passato ha ospitato l’attività professionale di tre generazioni di architetti.

Qual è stato il ruolo che ha avuto Atdal Over 40 nel  supportare la tua iniziativa?

Conosco ATDAL da qualche anno e attraverso l’associazione ho avuto modo di conoscere iniziative interessanti e ho partecipato, come docente di marketing, ad alcuni corsi pensati per sostenere le idee imprenditoriali di persone alla ricerca di nuove identità lavorative.  L’associazione mi ha consentito, inoltre, di allargare il mio network personale attraverso il quale ho fatto nuove conoscenze e trovato nuovi interessi, ma anche nuove opportunità di lavoro.

Quali sono altre attività che l’Associazione potrebbe sviluppare per aiutare chi vuol fare impresa?  

A mio avviso il compito principale di un’associazione è creare un network che permetta a persone con problematiche e sensibilità affini di condividere non solo esperienze e casi di successo ma anche e soprattutto scambiarsi opportunità di business e costruire insieme nuove dimensioni progettuali per la creazione di impresa.

 (*)  Intervista di  Aurelio De Laurentiis

 

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A scuola da Conchita, nuova intervista ad una neo imprenditrice

Conchita Salas, spagnola di Siviglia, residente da circa trent’anni a Roma ha deciso di re-inventarsi una professione affrontando una nuova sfida come esaminatrice ed insegnante di lingua spagnola. Dal momento della sua venuta in Italia, aveva lavorato a lungo come restauratrice di opere pittoriche e lapidee presso varie ditte di restauro artistico della Capitale, ma poi la crisi ha fatto venire meno la sua fonte primaria di reddito; carattere dolce ma tenace, non si è data per vinta ed ha lavorato per diverso tempo nel settore della ristorazione e negli esercizi pubblici, presto rendendosi conto che questo non le assicurava una sufficiente continuità di reddito, essendo questi lavori spesso occasionali e soprattutto non corrispondenti alle proprie aspettative professionali. Ha svolto saltuariamente anche delle attività di traduzione e d’insegnamento privato senza però possedere  il necessario riconoscimento accademico.

Ha quindi colto l’occasione che le si presentava con Labirintus, il progetto finanziato dalla Regione Lazio, nato da una partnership tra ATDAL Over 40 e la Fondazione di Liegro e, mettendo a frutto quanto appreso in aula ed i consigli ricevuti durante il suo percorso di orientamento individuale, ha deciso di puntare sulla costruzione di  un nuovo profilo professionale ponendo al centro la sua conoscenza della lingua e cultura spagnola e di quella latino-americana.

Pur essendo madrelingua e diplomata presso un importante istituto di cultura spagnola ha dovuto rimettersi a studiare per acquisire le abilitazioni che le potessero consentire di lavorare come docente ed esaminatrice; questi corsi che le sono costati tempo, fatica e un piccolo investimento economico hanno però dato i loro frutti ed ora ha l’opportunità d’insegnare per un grande istituto formativo: l’UPTER.

Qual è stata la motivazione principale che ti ha portato a creare una tua impresa?

Ho avuto da sempre un particolare interesse e attenzione verso il mondo delle lettere e del linguaggio sia parlato che scritto. Questo in parte è dovuto alla mia formazione classica liceale, ma anche e soprattutto al piacere per la scrittura sia sotto forma di poesia che di prosa. Per tale motivo ho partecipato a dei corsi di scrittura creativa e ho anche vinto un concorso della provincia di  Roma che ha pubblicato un mio racconto.

Inoltre sono stata sempre attenta e incuriosita dal linguaggio colloquiale, che con le sue diversità idiomatiche ed i suoi dialetti, rende viva una lingua trasmettendone la cultura e rendendone più piacevole l’apprendimento. Questa mia personale passione per la lingua di Cervantes e per i suoi dialetti, è stata decisiva nella scelta della mia nuova attività lavorativa, che spero vedere crescere sempre nel tempo.

La mia nuova attività consiste nell’insegnamento della lingua spagnola rivolta a tutte quelle persone che abbiano un particolare interesse, sia culturale, lavorativo o di semplice curiosità per imparare l’idioma spagnolo. Nelle mie lezioni, non tratto aspetti puramente grammaticali, ma inserisco anche elementi di cultura generale ispanica, come musica, cinema, stili di vita, geografia ed storia, gastronomia ecc.

Quali sono le competenze precedentemente acquisite che ti sono state utili per la nuova attività?

Avevo già collaborato con varie agenzie di traduzione ed interpretariato sia come traduttrice di testi scritti sia per traduzioni simultanee e “chuchotage”  (una forma di interpretariato per piccoli gruppi) italiano/spagnolo, alternando  queste attività con l’insegnamento individuale / di gruppo.

Questo mi ha permesso di partecipare con successo a dei corsi informatici, organizzati dall’Istituto Cervantes di Roma, conseguendo i titoli di esaminatrice dei livelli “Dele A/B” della lingua spagnola; in autunno potrò finalizzare la mia formazione come esaminatrice al superiore livello “Dele C” che mi consentirà di avere ancora maggiori opportunità di lavoro.

A seguito di queste mie abilitazioni ho già avuto il piacere di collaborare professionalmente come esaminatrice della lingua spagnola nelle convocazioni dello scorso maggio 2014 degli esami presso il complesso scolastico Seraphicum di Roma.

Quali,  per quanto riguarda la tua attuale  esperienza, i fattori di successo della tua attività : quali sono le cose che rifaresti e quali invece, le cose da migliorare ?

I fattori di successo della mia attività, oltre alla innata potenzialità, sono la perseveranza negli obiettivi, la capacità di azione e dedizione. Inoltre è di grande importanza, la partecipazione a corsi di aggiornamento nel settore specifico che consentono di arricchire il proprio bagaglio, sia a quelli per l’acquisizione delle competenze “trasversali” come Labirintus. Non dobbiamo aver paura di apprendere ma, al contrario, mantenere una sincera curiosità per le novità, unitamente ad un sano spirito critico, il che ci permette di stare al passo coi tempi e di migliorare.

Sicuramente c’è ancora da lavorare sulle capacità relazionali, le cosiddette “public relations” o come si direbbe in epoca di social network il “self branding”, evitando, attraverso un continuo confronto di idee e contatto con gli altri, l’isolamento che comporta il rinchiudersi in se stessi cadendo in un circolo vizioso alimentato dalla mancanza di stimoli esterni e di autostima.

Qual è stato il ruolo che ha avuto Atdal Over 40 nel  supportare la tua iniziativa?

I formatori e tutors di ATDAL over 40, con i quali si è consolidato anche un clima di amicizia, sono stati decisivi nel seguire passo dopo passo la mia iniziativa, e nel sostenermi con indicazioni e consigli che mi hanno portato ad intraprendere un nuovo percorso e ad investire su me stessa; in questo senso l’Associazione  è stata importante nella presa di consapevolezza di quali fossero le mie capacità e nella valorizzazione delle mie potenzialità.

Sono riusciti a mettere a fuoco aspetti della mia personalità  che sarebbero rimasti in ombra e che non avrei potuto individuare da sola,  per mancanza di stimoli o di motivazioni in un contesto dove ci si sente spesso da soli o privi delle forze necessarie per affrontare il mondo del precariato over 40.  E’ stato inoltre utilissimo il continuo aggiornamento e la comunicazione, sia in presenza attraverso vari corsi, che attraverso il web, e-mail, newsletter ecc.

Quali progetti hai in serbo nel prossimo futuro?  

Il mio nuovo progetto come insegnante di spagnolo, avrà luogo a partire dal 22 settembre 2014 nella sede dell’Associazione culturale “Attività di pensiero” in Viale Manlio Gelsomini, 32, e si tratterà di un corso di spagnolo base di 15 lezioni che si terranno una volta a settimana.

La struttura del corso prevede l’apprendimento delle basi della lingua spagnola per potere affrontare le situazioni quotidiane indispensabili, con l’uso di metodi innovativi come il Karaoke.

Il corso, al quale dò appuntamento a tutti i soci ATDAL Over 40, è anche pubblicato nell’elenco annuale dell’Università Popolare UPTER.

(*)  Intervista di  Aurelio De Laurentiis

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