“Energie Pulite” nel lavoro e nell’impresa: intervista ad un imprenditore

E’ un po’ di tempo che non rivedevo Donato Pisciotta, uno dei soci fondatori di “Clean Energies”, da quando, nel 2007, la sua “Start up” muoveva i primi passi a seguito del progetto Skill Sinergy, lanciato dal compianto Luciano Penna e che vedeva impegnati diversi soci di ATDAL Over 40; l’obiettivo in quel caso era quello di contribuire (attraverso la formazione specifica e la creazione di un incubatore d’impresa) a fondare delle cooperative sociali che vedessero la partecipazione di soci Over 40 disoccupati e che avessero nelle loro ragioni sociali aspetti importanti per la collettività (quali ad esempio l’utilizzo di energie alternative).

L’impresa, che si occupa di servizi ed impianti nel settore delle energie rinnovabili, principalmente nel comparto residenziale (quello che riguarda le abitazioni civili), è nata come “cooperativa sociale” e si può capire quanto importante sia stato e continui ad essere il “fattore umano” nella collaborazione tra i diversi soci che si dividono i compiti; due di loro hanno la responsabilità delle attività “tecnologiche” che richiedono una estrazione tecnica (lo stesso Donato che è ingegnere e la sua compagna, un architetto) mentre un terzo socio è principalmente dedicato ad attività di tipo amministrativo / finanziario.

L’impresa assicura sia attività di consulenza e progettazione ad altre imprese e a clienti finali, sia la consegna d’impianti “chiavi in mano” avvalendosi anche di altri fornitori di beni e servizi. “Clean Energies” si trova ad affrontare un mercato diventato sempre più difficile e competitivo in quanto è venuto meno gran parte dell’apporto che davano al business gli incentivi statali per chi installava nuovi impianti; ora per essere competitivi è necessario uno sforzo ulteriore nello sviluppo commerciale basato sia su azioni di marketing specifiche, sia sul “passa parola”, sia su segnalazioni esterne, il che richiede la presenza di collaboratori con competenze “strutturate” per instaurare e seguire i rapporti commerciali con potenziali clienti finali.

A tal fine “Clean Energies” che già si avvale di alcune collaborazioni esterne, intende ricorrere ancora di più all’apporto di altri professionisti ed intermediari da remunerare in base a provvigioni. Pertanto Donato lancia l’appello ai nostri soci e lettori che volessero cimentarsi nel mondo delle “rinnovabili”, a visitare il sito http://www.cleanenergies.it e a contattarlo all’indirizzo di posta elettronica d.pisciotta@cleanenergies.it.

Qual è stata la motivazione principale che ti ha portato a creare una tua impresa?

 Ho lasciato il mio precedente lavoro come dipendente di una grande impresa a fine 2004, a 40 anni compiuti. L’azienda in cui lavoravo viveva una profonda trasformazione e molti a quel tempo fecero quella scelta; trascorso un anno sabatico decisi di guardarmi attorno per cercare di capire come sarei rientrato nel mondo del lavoro.

Non sapendo bene cosa fare, avevo cominciato a inviare dei curricula ad aziende dell’allora nascente settore delle “energie rinnovabili” perché pensavo che l’unica mia alternativa fosse di tornare a lavorare presso una grande azienda; diversi fattori resero però impossibile questo passo: se da un canto  mancavo della formazione specifica per entrarvi, dall’altro la mia età (allora non lo sapevo) mi rendeva poco appetibile al mercato del lavoro (o a quello che ne restava).

Ma non erano solamente fattori esterni ad incidere sulle mie scelte; infatti più passava il tempo più mi accorgevo che tornare ad essere “lavoratore dipendente” non faceva per me: fu così che smisi di cercare un lavoro “sicuro” che né mi si addiceva più, né era disponibile, e quindi pensai d’intraprendere una nuova attività d’impresa per mio conto.

 Quali sono le competenze precedentemente acquisite che ti sono state utili per la nuova attività?

Nella mia precedente esperienza “corporate” mi ero occupato del settore dell’energia e ne conoscevo i meccanismi ed il mercato. Questo mi dava la consapevolezza di come il mondo avesse bisogno di un forte cambiamento nella gestione energetica. Partendo da questa conoscenza e dalla mia preparazione  ingegneristica iniziai un percorso di formazione. Già nel corso del 2005 avevo cominciato a riprendere i libri in mano per rinfrescare le mie conoscenze tecniche ed avevo partecipato ad una serie di corsi di formazione sia sulla progettazione elettrica in generale ed in particolare sui temi specifici delle “energie rinnovabili” (solare termico e fotovoltaico, eolico, ecc.)

Quali, per quanto riguarda la tua attuale  esperienza, i fattori di successo della tua impresa : quali sono le cose che rifaresti e quali invece, le cose da migliorare ?

 Nella presente congiuntura economica “successo” è un termine da usare con molta cautela, dato che aziende di successo cinque o tre anni fa oggi soffrono di pesanti cali di fatturato.  Di sicuro è stato un successo scoprire che dopo una “morte” professionale ci può essere, come c’è stata, una rinascita. Considero pure un successo svolgere un’attività che, anche se con sofferti risultati economici, dà soddisfazione e voglia di fare. È chiaro che il passaggio da impiegato ad imprenditore non è semplice: sono due attività completamente diverse che richiedono di sviluppare qualità molto diverse e c’è un processo di apprendimento che inevitabilmente passa attraverso l’esperienza diretta, quindi di errori certamente ne sono stati fatti.

Inoltre nell’attuale congiuntura di mercato che dal 2012 con la fine degli incentivi da un lato e la pressante crisi economica dall’altro, ha visto ridursi il fatturato, oltre alle conoscenze specifiche del settore, diventa importante sviluppare capacità relazionali e promuovere il “networking”. Infatti se è vero che  complessivamente il trend di mercato nel settore delle “rinnovabili” resta in crescita, è altrettanto vero che trovare clienti è diventato più complicato.

C’è molto da fare, ad esempio in termini di  comunicazione e marketing, per far capire alla nostra potenziale clientela, le famiglie, sempre meno propense a spendere, i vantaggi economici e sociali di avere a disposizione un’energia pulita, economica e rinnovabile.

 Qual è stato il ruolo che ha avuto Atdal Over 40 nel  supportare la tua iniziativa?

ATDAL Over 40 è stata fondamentale nella nascita di “Clean Energies”. Nei primi mesi del 2006, nel pieno della ricerca di un nuovo sbocco professionale, mi imbattei in Skill Sinergy, un progetto che l’Associazione assieme ad altri partners stava sviluppando per favorire la creazione di impresa e l’autoimprenditorialità. Partecipai con una mia proposta e l’idea fu premiata, quindi a dicembre 2007 costituimmo l’impresa sotto forma di cooperativa con altri due soci.

Quali sono altre attività che l’Associazione potrebbe sviluppare per aiutare chi vuol fare impresa?  

 Credo che accanto alle attività di tipo istituzionale, che ATDAL Over 40  svolge per la difesa dei diritti dei lavoratori in età matura, sia importante incoraggiare e possibilmente strutturare una riflessione verso la creazione di impresa.

Per un giovane è importante, all’inizio della sua carriera lavorativa, entrare a far parte di una azienda strutturata in cui, oltre ad imparare un mestiere, si formi come adulto. Ma da una certa età in poi è fisiologico chiedersi, quando non si è obbligati dalle circostanze, se sia il caso di restare all’interno dell’azienda o non sia invece il momento di cambiare e cercare i propri spazi all’interno di una propria idea di impresa. Oggi inoltre il mondo del lavoro è diventato strutturalmente instabile e chi trova lavoro adesso sa che certamente lo cambierà più volte nel corso della sua vita professionale.

Fare impresa forse non è il desiderio di tutti e molti riescono ad esprimersi al meglio all’interno di una azienda strutturata più o meno grande, ma una associazione di persone “mature”, in tutti i sensi, come ATDAL Over 40 potrebbe sviluppare un percorso in cui stimolare una riflessione sui temi importanti per la creazione di impresa di successo: i capitali, le competenze, la compagine societaria, giusto per citarne alcuni.

 

 (*)  Intervista di  Aurelio De Laurentiis

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