Intervista ad un neoimprenditore

 

Come aprire un ufficio postale e lavorare con entusiasmo

Sono le 18 e trenta di un assolato pomeriggio di metà agosto, e mi sto recando ad un ufficio postale: “Impossibile!” penserete voi, sono tutti chiusi a quest’ora e specialmente in questo periodo di ferie. Invece no, ad accogliermi sorridente, davanti all’entrata, una vecchia conoscenza, Michele Muscillo, da anni socio ATDAL Over 40.  Da qualche mese ha aperto un ufficio postale privato, affiliato alla “Global Postal Express””, che per via della liberalizzazione del settore avvenuta nel 2011, effettua servizi di accettazione-distribuzione posta e pacchi, nonché di incasso bollettini postali.

Il “Punto Posta”, un bell’ufficio luminoso, a vivaci tinte blu e gialle,  dotato di un ampio magazzino nel retro, si trova a Guidonia, in Via Trieste 5, nelle vicinanze delle terme di Tivoli,  località scelta sulla base di un’analisi preventiva del bacino di utenza, che per questo tipo di attività, mi fa notare Michele,  deve essere costituito da  un minimo di 30/40 mila abitanti.

L’intervista, o meglio la chiacchierata tra due vecchi amici, è ogni tanto interrotta da qualche affezionato cliente che si reca al “Punto Posta” per le più varie necessità, visto che Michele,  che è anche in possesso di autorizzazione e di licenza individuale rilasciate dal Ministero, ha arricchito l’attività principale con la vendita di piccola cancelleria, fotocopie, fax, ricariche telefoniche e pagamenti di servizi vari come ad esempio, la Pay TV; tutti sono accolti con un sincero sorriso e una stretta di mano, ben distante dal solito trattamento dell’ufficio postale, il che dimostra quanto Michele sia motivato a svolgere questo lavoro e curi con amore la sua impresa neonata.  Gli rivolgo qualche domanda e di seguito riporto una sintesi della chiacchierata.

Qual è stata la motivazione principale che ti ha portato a creare una tua impresa?

Dopo inutili tentativi di ritornare ad essere un lavoratore dipendente, mi sono reso conto che, data l’età, questa ipotesi era, per me impraticabile; infatti le leggi che vietano la discriminazione per via dell’età non sono applicate come riconosciuto dalle stesse aziende che ho provato più volte a contattare. Invogliato e spronato da mia moglie, ho cambiato rotta e quindi mi sono gettato in questa nuova avventura imprenditoriale, che sfrutta in pieno il mio pregresso lavorativo.

Quali sono le competenze precedentemente acquisite che ti sono state utili per la nuova attività?

Per oltre 20 anni ho lavorato con le più grandi aziende del settore del trasporto, della logistica e delle spedizioni espresse in Italia, quindi la scelta di aprire un ufficio postale mi appariva quella che meglio potesse valorizzare la mia esperienza. Ovvio che cerco di mettere in questa nuova attività tutta la mia esperienza e conoscenza del settore.

Inoltre, avendo continuato a coltivare la mia passione per il calcio, ed essendo diventato arbitro federale (attualmente mi occupo delle giovani leve), oltre ad aver sviluppato un grande rigore e senso di giustizia, ho anche avuto modo di mantenere rapporti importanti con persone che hanno mostrato di avere fiducia in me e che mi stanno ripagando sia dal punto lavorativo che della stima personale e professionale.

Quali,  per quanto riguarda la tua attuale  esperienza, i fattori di successo della tua impresa : quali sono le cose che rifaresti e quali invece, le cose da migliorare ?

Al momento, non posso ancora parlare di “successo”, in quanto ho aperto da poco e quindi non sono ancora conosciuto e radicato nel territorio. Noto, però, che la diffidenza iniziale è diventata curiosità e quindi la clientela si è affezionata. Cerco sempre di venire incontro al Cliente e soprattutto di consigliarlo in modo da fargli avere un servizio migliore a parità di prezzo e, quando posso, cerco il possibile per farlo risparmiare. Questo è possibile anche grazie a delle solide “partnership” che ho mantenuto con alcuni miei vecchi colleghi e collaboratori.

Cosa non rifarei? Difficile da dire, ma così, “a naso”, probabilmente non mi dimetterei da una grande azienda con cui ho collaborato per circa 15 anni attratto da un guadagno, anche se molto elevato.
Per quanto riguarda l’avviamento d’impresa (start – up), l’insegnamento che mi viene dai primi mesi di gestione dell’attività (che comunque è in pareggio)  e che  avrei potuto risparmiare qualcosa sull’investimento iniziale in mezzi ed attrezzature, per avere più liquidità da impiegare in altre cose, come ad esempio ulteriori servizi per la clientela.


Qual è stato il ruolo che ha avuto Atdal Over 40 nel  supportare la tua iniziativa?

Sono entrato in contatto con l’associazione circa 10 anni fa. La prima persona che ho conosciuto è stata l’allora coordinatore per il Lazio ( oggi presidente ) Walter Deitinger che mi ha dato dei preziosi consigli.  Ricordo anche che accoglieste una mia proposta ed  andammo insieme, io e te, Aurelio, a proporre ad una radio privata, un programma radiofonico sulla condizione degli Over 40 disoccupati; fummo accolti con molta enfasi ed interesse ma poi non si fece nulla di concreto: non eravamo il loro business!

Lo scorso anno, nel 2013 sono stato ricontattato dall’associazione che mi ha proposto di frequentare i corsi del progetto Labirintus, promosso da ATDAL Over 40 insieme alla Fondazione Di Liegro e finanziato dalla Regione Lazio; grazie ad una ben assortita “equipe” di Formatori / Orientatori che, oltre ad essere soci dell’Associazione avevano solide competenze e motivazioni, ho potuto superare un momento negativo determinato dalla mancanza di lavoro: sono stati loro che mi hanno aiutato nella compilazione del  “business plan” e che sopratutto non mi hanno fatto mai mancare il loro  sostegno a supporto della mia iniziativa, indirizzandomi in modo adeguato e fornendomi gli strumenti e la metodologia per aprire la mia impresa.

Quali sono altre attività che l’Associazione potrebbe sviluppare per aiutare chi vuol fare impresa?  

L’accesso al credito è una nota dolente del nostro sistema economico  e costituisce un vero e proprio ostacolo alle nuove iniziative imprenditoriali. L’assistenza relativa a questa delicata attività potrebbe essere una successiva sfida per ATDAL Over 40 (magari anche facendo delle convenzioni con banche o con il Microcredito), che così potrebbe aiutare ulteriormente chi, come me, volesse intraprendere una propria attività.

Occorrerebbe intervenire soprattutto nei confronti della Regione, per facilitare l’ottenimento di piccole cifre (parliamo di 20/30.000 euro) significative però per chi ha perso il lavoro. Mi sembra inutile dare soldi ad imprese già strutturate che presentano dei progetti spesso fumosi o per pagare una parte dei debiti pregressi. Con un migliore, e più facile, accesso al microcredito, penso sia possibile reinserire nel mondo del lavoro un buon numero di Over 40, che attualmente si sentono ” troppo vecchi per lavorare e troppo giovani per la pensione “.

Saluto Michele e gli chiedo, dopo una giornata di lavoro che fai di bello stasera?

Torno a casa, a pochi chilometri da qui, e nel tragitto approfitto per fare alcune consegne di posta prioritaria, che così i miei Clienti potranno così ricevere le lettere nella stessa giornata nella quale sono state spedite! Credete ancora che non si possano sveltire le consegne postali?

(*)  Intervista di  Aurelio De Laurentiis

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Corsi di formazione gratuiti

La Regione Lazio ha pubblicato un bando di finanziamento per  corsi di formazione per imprenditori, lavoratori autonomi, Titolari d’impresa.

ATDAL Over 40, in collaborazione con Studio Staff R.U. propone ai lavoratori autonomi IN POSSESSO DI PARTITA IVA che intendono migliorare la  propria competitività e la capacità  di “stare sul mercato” due corsi di formazione  L’arte della consulenza e Le Soft Skill.

Il primo tratterà degli aspetti tecnici gestionali e strategici per chi opera o vuole operare come consulente aziendale per migliorare la sua capacità di proporsi sul mercato e conoscere nello specifico la legislazione di riferimento.

Il secondo corso serve per migliorare le proprie competenze trasversali e riuscire a trasmettere meglio le proprie competenze sul mercato del lavoro.

I corsi, sono COMPLETAMENTE GRATUITI ma sono riservati ESCLUSIVAMENTE a possessori di Partita Iva. La durata sarà di 80 ore ciascuno, i contenuti basano su una metodologia d’aula esperienziale in cui accanto alle tradizionali nozioni tecniche si svolgeranno simulazioni e studio di casi specifici. I corsi avranno inizio a Gennaio 2015 e la partenza dei corsi è subordinata al raggiungimento del numero minimo dei partecipati stabilito dalla Regione Lazio.

Per l’iscrizione occorre compilare ed inviare la scheda allegata, e un proprio documento scansionato, in corso di validità,  all’indirizzo info@studiostaff.it  e per conoscenza a infolazio@atdal.it specificando nell’oggetto il titolo del corso richiesto; per ulteriori informazioni si può inviare una mail al suddetto indirizzo o rivolgersi, a partire dal 1° settembre, a Studio Staff allo 06.7005412  dal lunedi al venerdi dalle ore 9.30 alle ore 17.30.

FSE Brochure 30 07 2014

Scheda di iscrizione

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La Formazione – Quale Formazione?

Nell’ultimo decennio molti milioni di euro sono stati stanziati annualmente a sostegno di
programmi di formazione, per lo più generali e generici, ad uso e consumo di varie fasce di
disoccupati, senza preoccuparsi troppo di verificare se tali programmi siano arrivati a produrre dei risultati concreti. Difficile poterlo dedurre da documenti ufficiali poiché, ad oggi, le valutazioni circa l’efficacia di un certo progetto ed i risultati concretamente raggiunti restano circoscritti all’ambito dei funzionari dell’ente erogatore dei finanziamenti e degli operatori che ne hanno usufruito.

Di certo, l’esperienza che si può trarre dai resoconti dei Soci di ATDAL Over40 e di tante altre Associazioni di volontariato, che hanno aderito ad alcuni progetti per il sostegno alla
ricollocazione, più che deludente può essere definita disastrosa.

Ciò nonostante, le pressioni di quella che è ormai diventata la lobby dei professionisti della disoccupazione, ripropone ogni anno con successo la necessità di destinare importanti investimenti pubblici a sostegno di progetti che nulla hanno di innovativo, riformulati in una logica già sperimentata e che ha fin qui prodotto risultati fallimentari.

ATDAL Over40 ritiene invece che tutta l’attività degli operatori pubblici e privati dovrebbe
partire dall’analisi e dalla conoscenza delle esigenze del sistema impresa PRIMA di avviare una azione che coinvolga le persone prive di occupazione.

E’ solo dalla conoscenza delle opportunità offerte dal mercato che può rivelarsi utile
predisporre un piano di formazione mirato. Ma è evidente che l’analisi del mercato e delle
esigenze delle imprese si traduce in un costo diretto senza alcuna garanzia di un ritorno
mentre l’intervento a valle, sul disoccupato, è una fonte sicura di business.

Continua qui Quale formazione

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La nuova vita dell’ex imprenditore

«Ora il mio ufficio è il marciapiede»

La storia di Enzo, otto ore al giorno davanti alla Rinascente: «Quello che è successo a me potrebbe capitare a chiunque»

L’orario d’ufficio se l’è scelto da solo, ma non si fa sconti: dalle 12 alle 20, pioggia o sole, inverno o primavera, Enzo «il guerriero» Prosperi è sul marciapiede della Rinascente. Un cuscino a righe infilato in una borsa di corda, uno zainetto nero di marca, la ciotola dell’acqua per i cani, un barattolo per le offerte: «Non faccio questo lavoro per i soldi – sorride -, ma per dimostrare dove può finire un imprenditore onesto».
Gli abiti un po’ consunti, ma eleganti. «Non ne compro da tempo, sono quelli che mi sono rimasti dalla vita precedente o che mi hanno regalato: ci tengo molto a vestire bene». La cravatta di seta, la camicia azzurra, la giacca che esibisce una griffe famosa. Direttamente dalla scrivania al lastrico. Un cartello plastificato, incollato a terra con lo scotch dichiara in stampatello: «Imprenditore rovinato dalla cattiva politica e dalla legge che non è uguale per tutti».

Per continuare leggi qui

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Intervista ad Armando Rinaldi sulla Federazione Disoccupati Over 40

Abbiamo incontrato Armando Rinaldi, socio fondatore Atdal over40. Ecco l’intervista.

Una federazione nazionale dei lavoratori over40.Come nasce quest’associazione?
Il progetto nasce dalla necessità di dare vita a un’organizzazione nazionale capace di riunire le tante realtà che da anni denunciano la condizione di uomini e donne privati del lavoro e del reddito.
Voglio puntualizzare che non vogliamo costituire un nuovo sindacato, ma ci siamo uniti per conquistare maggiore visibilità alle attività e per farci, ancora di più, ascoltare dai partiti e dalle istituzioni. Abbiamo unito tante realtà per conquistare maggiore pressione.

Le vostre proposte partono dalla necessità legislativa di ridefinire la qualifica di disoccupato.
Sì, esatto. Noi crediamo che l’attuale legislazione sulla disoccupazione sia inefficace e miope e che non intercetti la grande massa di nuovi disoccupati. In Italia esistono due grossi problemi.
Il primo consiste nel fatto che è riconosciuto ufficialmente disoccupato solo chi è iscritto alle liste dei Centri per l’impiego. Esiste, però, una grande massa di disoccupati che, per varie ragioni, non si iscrivono, risultando, quindi, inoccupati. Questo tipo di atteggiamento è, soprattutto, prevalente tra i colletti bianchi, impiegati e dirigenti, i quali sia perché non credono nelle funzioni dei Centri per l’impiego, sia per ragioni psicologiche, decidono di non iscriversi. Questa tendenza aumenta più è alta la qualifica di un ex-lavoratore.
Il secondo problema è dato dal fatto che spesso è difficile per un disoccupato attingere al sistema di tutela al reddito. La disciplina a riguardo è complicata e intricata e non è semplice a livello legislativo rientrare nei requisiti necessari per accedere ai sussidi».

All’interno del vostro programma d’interventi legislativi, spicca la riforma alla disciplina sul sussidio di disoccupazione. Che cosa prevede la vostra proposta?
A nostro avviso il punto fondamentale deve essere l’estensione, anche in Italia, del reddito di cittadinanza che esiste in tutta Europa. La nostra proposta di riforma è, appunto, quella d’istituire una forma di sostengo universale e generalizzato al reddito che dia aiuto alla persone a prescindere dall’occupazione. La nostra idea nasce dall’osservazione di un’esigenza reale e impellente delle persone: disporre di un reddito che garantisca una vita dignitosa. Crediamo, inoltre, che sia necessario rivedere gli strumenti di ammortizzazione sociale, quali la cassa integrazione e mobilità.

Quali sono i progetti per la ri-qualificazione professionale e le misure per la ricollocazione che proponete?
Noi partiamo da questa premessa: nel nostro paese esiste una reale carenza di offerta di lavoro aggravata dal fatto che la maggior parte delle aziende italiane sono medio-piccole e hanno scarse possibilità di investire. A questo punto, quello che noi proponiamo è una serie ridefinizione istituzionale di quelle associazioni che offrono formazione e riqualificazione: a oggi ci sono troppi enti che propongono progetti del tutto distaccati dalla reale richiesta di lavoro. Noi vorremo che si ridefinissero le istituzioni addette alla ricerca del lavoro in modo che rimangano attive soloquelle serie che siano sul territorio e che conoscano, davvero, le necessità del mercato del lavoro.

Crede che esista una sorta di battaglia generazionale tra i disoccupati junior e quelli over40?
Credo che sia una battaglia fittizia alimentata dalla politica e dai media. Disoccupati senior contro junior, lavoratori pubblici contro privati, uomini contro donne, sono solo mosse strategiche studiate per dividere e per colpire ancora di più. Dividi et impera. Il problema della disoccupazione riguarda tutti e sono necessarie più che mai misure generalizzate.

Per concludere, quale crede sia la riforma alle leggi sul lavoro più urgente?
Sostegno al reddito. Sono fermamente convinto che occorrano importanti interventi sul sistema economico. Sono allineato con le proposte e le idee di Marco Revelli e sono molto pessimista sul futuro dell’Italia; credo che dobbiamo ripartire ricostruendo il sistema industriale.

 Fonte http://www.altraeta.it/disoccupati-over40-a-torino-nasce-una-federazione/

 

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