Intervista a Ursula Bonetti nella sua “Casa vacanze”

 Arte e Design: un nuovo modo di viaggiare (*)

Bionda, aspetto nordico e un’italianissima parlantina, Ursula interrompe la conversazione per rispondere al telefono nel suo tedesco madrelingua; un cliente le ha appena comunicato che arriverà con un po’ di ritardo, poi torna a sorseggiare un caffè all’americana al gusto di zenzero nella sua casa vacanza in prossimità del Colosseo, ristrutturata con gusto, insieme al compagno Carlo, architetto come il padre di Ursula che ha dipinto e modellato anche le opere che decorano le pareti.

Ursula Bonetti, laureata in letterature straniere, un master in management di sistemi multimediali, una decennale esperienza nel marketing come consulente di grandi aziende, arricchita poi da importanti collaborazioni per progetti nella pubblica amministrazione: da quello che l’ha vista costituire (partendo da zero) l’ufficio “placement” per un’istituzione centenaria come l’Accademia di Belle Arti di Roma, aiutando tanti giovani neolaureati nell’inserimento nel mercato del lavoro  e nella creazione d’impresa, a quello in cui ha affiancato, come consulente, la Provincia di Roma nella gestione di fondi diretti a sostenere l’imprenditoria “creativa” e l’innovazione tecnologica. Da qualche tempo ha dovuto fare anche lei i conti con la crisi “re-inventandosi” in attività di diverso tipo, condotte però sempre con la solita “verve”, nelle quali ha avuto modo di fare tesoro della sua esperienza.

Qual è stata la motivazione principale che ti ha portato a creare una tua impresa?

Alterne vicende di salute degli anziani genitori, che come figlia unica ho assistito negli ultimi impegnativi e dolorosi periodi, una maggiore attenzione a selezionare lavori che corrispondessero maggiormente al mio profilo professionale e che mi consentissero una maggiore autonomia, una sempre minore disponibilità di budget da dedicare a progetti specifici da parte degli enti pubblici, mi hanno fatto propendere per un periodo sabbatico in cui potessi mettere a reddito il patrimonio famigliare, gravato inoltre da tassazioni sempre più alte.

Quali sono le competenze precedentemente acquisite che ti sono state utili per la nuova attività?

Ho cercato di organizzare la mia attività come se avessi dovuto progettarne una per un’Azienda Cliente, innanzitutto individuando la tipologia di utenza, in questo caso una clientela internazionale di fascia medio-alta, con interessi culturali  e attenta al design ma anche con grande voglia di venire a Roma per divertirsi e scoprire in poco tempo le maggiori attrazioni che offre la Capitale.

In secondo luogo l’offerta di servizi: ho creato una mia personale “lonely planet” una piccola guida delle attrazioni, ristoranti  e dei luoghi di svago che si possono raggiungere in pochi minuti da casa e che fanno, anche di una breve permanenza a Roma un periodo piacevole e interessante; in questo è stata importante la mia esperienza nel marketing e nella comunicazione, che mi ha insegnato comprendere le esigenze sia espresse che inespresse degli ospiti,  ed a rapportarmi in modo veloce ed efficace con una clientela che si è evoluta e che è diventata sempre più esigente.

Altra cosa la padronanza del tedesco che, oltre all’inglese e al francese, consente di proporsi con sicurezza nel grande mercato del turismo rivolto al Nord Europa, che ha sempre avuto un grande interesse per Roma e le sue antichità.

Nel ristrutturare casa ho potuto mettere a frutto oltre alla mia passione per il design,  la professionalità di  Carlo, il mio compagno, che essendo architetto fa questo di mestiere; si può dire pertanto che questa sia a pieno titolo una “impresa di famiglia”.

Quali, per quanto riguarda la tua attuale esperienza, i fattori di successo della tua impresa : quali sono le cose che rifaresti e quali invece, le cose da migliorare ?

Attualmente mi avvalgo di diversi portali web specializzati in strutture così dette “extralberghiere”, come le “case vacanze” e i “Bed & Breakfast”, che raccolgono un tipo diverso di turismo rispetto a quello alberghiero, mettendo in contatto proprietari e viaggiatori di tutto il mondo e permettendo ad entrambi di scoprire un nuovo modo di viaggiare e di ospitare, seguendo il motto “travel like a local“.

Ho scelto inoltre di caratterizzare  l’offerta intorno al  tema del design e dell’architettura, che interessa una particolare fascia di clientela con la quale mi sento maggiormente in sintonia, un pubblico di artisti, architetti e appassionati d’arte: anche solo la scelta del nome “Architects House” riprende infatti la storia della casa che in passato ha ospitato l’attività professionale di tre generazioni di architetti.

Qual è stato il ruolo che ha avuto Atdal Over 40 nel  supportare la tua iniziativa?

Conosco ATDAL da qualche anno e attraverso l’associazione ho avuto modo di conoscere iniziative interessanti e ho partecipato, come docente di marketing, ad alcuni corsi pensati per sostenere le idee imprenditoriali di persone alla ricerca di nuove identità lavorative.  L’associazione mi ha consentito, inoltre, di allargare il mio network personale attraverso il quale ho fatto nuove conoscenze e trovato nuovi interessi, ma anche nuove opportunità di lavoro.

Quali sono altre attività che l’Associazione potrebbe sviluppare per aiutare chi vuol fare impresa?  

A mio avviso il compito principale di un’associazione è creare un network che permetta a persone con problematiche e sensibilità affini di condividere non solo esperienze e casi di successo ma anche e soprattutto scambiarsi opportunità di business e costruire insieme nuove dimensioni progettuali per la creazione di impresa.

 (*)  Intervista di  Aurelio De Laurentiis

 

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A scuola da Conchita, nuova intervista ad una neo imprenditrice

Conchita Salas, spagnola di Siviglia, residente da circa trent’anni a Roma ha deciso di re-inventarsi una professione affrontando una nuova sfida come esaminatrice ed insegnante di lingua spagnola. Dal momento della sua venuta in Italia, aveva lavorato a lungo come restauratrice di opere pittoriche e lapidee presso varie ditte di restauro artistico della Capitale, ma poi la crisi ha fatto venire meno la sua fonte primaria di reddito; carattere dolce ma tenace, non si è data per vinta ed ha lavorato per diverso tempo nel settore della ristorazione e negli esercizi pubblici, presto rendendosi conto che questo non le assicurava una sufficiente continuità di reddito, essendo questi lavori spesso occasionali e soprattutto non corrispondenti alle proprie aspettative professionali. Ha svolto saltuariamente anche delle attività di traduzione e d’insegnamento privato senza però possedere  il necessario riconoscimento accademico.

Ha quindi colto l’occasione che le si presentava con Labirintus, il progetto finanziato dalla Regione Lazio, nato da una partnership tra ATDAL Over 40 e la Fondazione di Liegro e, mettendo a frutto quanto appreso in aula ed i consigli ricevuti durante il suo percorso di orientamento individuale, ha deciso di puntare sulla costruzione di  un nuovo profilo professionale ponendo al centro la sua conoscenza della lingua e cultura spagnola e di quella latino-americana.

Pur essendo madrelingua e diplomata presso un importante istituto di cultura spagnola ha dovuto rimettersi a studiare per acquisire le abilitazioni che le potessero consentire di lavorare come docente ed esaminatrice; questi corsi che le sono costati tempo, fatica e un piccolo investimento economico hanno però dato i loro frutti ed ora ha l’opportunità d’insegnare per un grande istituto formativo: l’UPTER.

Qual è stata la motivazione principale che ti ha portato a creare una tua impresa?

Ho avuto da sempre un particolare interesse e attenzione verso il mondo delle lettere e del linguaggio sia parlato che scritto. Questo in parte è dovuto alla mia formazione classica liceale, ma anche e soprattutto al piacere per la scrittura sia sotto forma di poesia che di prosa. Per tale motivo ho partecipato a dei corsi di scrittura creativa e ho anche vinto un concorso della provincia di  Roma che ha pubblicato un mio racconto.

Inoltre sono stata sempre attenta e incuriosita dal linguaggio colloquiale, che con le sue diversità idiomatiche ed i suoi dialetti, rende viva una lingua trasmettendone la cultura e rendendone più piacevole l’apprendimento. Questa mia personale passione per la lingua di Cervantes e per i suoi dialetti, è stata decisiva nella scelta della mia nuova attività lavorativa, che spero vedere crescere sempre nel tempo.

La mia nuova attività consiste nell’insegnamento della lingua spagnola rivolta a tutte quelle persone che abbiano un particolare interesse, sia culturale, lavorativo o di semplice curiosità per imparare l’idioma spagnolo. Nelle mie lezioni, non tratto aspetti puramente grammaticali, ma inserisco anche elementi di cultura generale ispanica, come musica, cinema, stili di vita, geografia ed storia, gastronomia ecc.

Quali sono le competenze precedentemente acquisite che ti sono state utili per la nuova attività?

Avevo già collaborato con varie agenzie di traduzione ed interpretariato sia come traduttrice di testi scritti sia per traduzioni simultanee e “chuchotage”  (una forma di interpretariato per piccoli gruppi) italiano/spagnolo, alternando  queste attività con l’insegnamento individuale / di gruppo.

Questo mi ha permesso di partecipare con successo a dei corsi informatici, organizzati dall’Istituto Cervantes di Roma, conseguendo i titoli di esaminatrice dei livelli “Dele A/B” della lingua spagnola; in autunno potrò finalizzare la mia formazione come esaminatrice al superiore livello “Dele C” che mi consentirà di avere ancora maggiori opportunità di lavoro.

A seguito di queste mie abilitazioni ho già avuto il piacere di collaborare professionalmente come esaminatrice della lingua spagnola nelle convocazioni dello scorso maggio 2014 degli esami presso il complesso scolastico Seraphicum di Roma.

Quali,  per quanto riguarda la tua attuale  esperienza, i fattori di successo della tua attività : quali sono le cose che rifaresti e quali invece, le cose da migliorare ?

I fattori di successo della mia attività, oltre alla innata potenzialità, sono la perseveranza negli obiettivi, la capacità di azione e dedizione. Inoltre è di grande importanza, la partecipazione a corsi di aggiornamento nel settore specifico che consentono di arricchire il proprio bagaglio, sia a quelli per l’acquisizione delle competenze “trasversali” come Labirintus. Non dobbiamo aver paura di apprendere ma, al contrario, mantenere una sincera curiosità per le novità, unitamente ad un sano spirito critico, il che ci permette di stare al passo coi tempi e di migliorare.

Sicuramente c’è ancora da lavorare sulle capacità relazionali, le cosiddette “public relations” o come si direbbe in epoca di social network il “self branding”, evitando, attraverso un continuo confronto di idee e contatto con gli altri, l’isolamento che comporta il rinchiudersi in se stessi cadendo in un circolo vizioso alimentato dalla mancanza di stimoli esterni e di autostima.

Qual è stato il ruolo che ha avuto Atdal Over 40 nel  supportare la tua iniziativa?

I formatori e tutors di ATDAL over 40, con i quali si è consolidato anche un clima di amicizia, sono stati decisivi nel seguire passo dopo passo la mia iniziativa, e nel sostenermi con indicazioni e consigli che mi hanno portato ad intraprendere un nuovo percorso e ad investire su me stessa; in questo senso l’Associazione  è stata importante nella presa di consapevolezza di quali fossero le mie capacità e nella valorizzazione delle mie potenzialità.

Sono riusciti a mettere a fuoco aspetti della mia personalità  che sarebbero rimasti in ombra e che non avrei potuto individuare da sola,  per mancanza di stimoli o di motivazioni in un contesto dove ci si sente spesso da soli o privi delle forze necessarie per affrontare il mondo del precariato over 40.  E’ stato inoltre utilissimo il continuo aggiornamento e la comunicazione, sia in presenza attraverso vari corsi, che attraverso il web, e-mail, newsletter ecc.

Quali progetti hai in serbo nel prossimo futuro?  

Il mio nuovo progetto come insegnante di spagnolo, avrà luogo a partire dal 22 settembre 2014 nella sede dell’Associazione culturale “Attività di pensiero” in Viale Manlio Gelsomini, 32, e si tratterà di un corso di spagnolo base di 15 lezioni che si terranno una volta a settimana.

La struttura del corso prevede l’apprendimento delle basi della lingua spagnola per potere affrontare le situazioni quotidiane indispensabili, con l’uso di metodi innovativi come il Karaoke.

Il corso, al quale dò appuntamento a tutti i soci ATDAL Over 40, è anche pubblicato nell’elenco annuale dell’Università Popolare UPTER.

(*)  Intervista di  Aurelio De Laurentiis

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Intervista ad un neoimprenditore

 

Come aprire un ufficio postale e lavorare con entusiasmo

Sono le 18 e trenta di un assolato pomeriggio di metà agosto, e mi sto recando ad un ufficio postale: “Impossibile!” penserete voi, sono tutti chiusi a quest’ora e specialmente in questo periodo di ferie. Invece no, ad accogliermi sorridente, davanti all’entrata, una vecchia conoscenza, Michele Muscillo, da anni socio ATDAL Over 40.  Da qualche mese ha aperto un ufficio postale privato, affiliato alla “Global Postal Express””, che per via della liberalizzazione del settore avvenuta nel 2011, effettua servizi di accettazione-distribuzione posta e pacchi, nonché di incasso bollettini postali.

Il “Punto Posta”, un bell’ufficio luminoso, a vivaci tinte blu e gialle,  dotato di un ampio magazzino nel retro, si trova a Guidonia, in Via Trieste 5, nelle vicinanze delle terme di Tivoli,  località scelta sulla base di un’analisi preventiva del bacino di utenza, che per questo tipo di attività, mi fa notare Michele,  deve essere costituito da  un minimo di 30/40 mila abitanti.

L’intervista, o meglio la chiacchierata tra due vecchi amici, è ogni tanto interrotta da qualche affezionato cliente che si reca al “Punto Posta” per le più varie necessità, visto che Michele,  che è anche in possesso di autorizzazione e di licenza individuale rilasciate dal Ministero, ha arricchito l’attività principale con la vendita di piccola cancelleria, fotocopie, fax, ricariche telefoniche e pagamenti di servizi vari come ad esempio, la Pay TV; tutti sono accolti con un sincero sorriso e una stretta di mano, ben distante dal solito trattamento dell’ufficio postale, il che dimostra quanto Michele sia motivato a svolgere questo lavoro e curi con amore la sua impresa neonata.  Gli rivolgo qualche domanda e di seguito riporto una sintesi della chiacchierata.

Qual è stata la motivazione principale che ti ha portato a creare una tua impresa?

Dopo inutili tentativi di ritornare ad essere un lavoratore dipendente, mi sono reso conto che, data l’età, questa ipotesi era, per me impraticabile; infatti le leggi che vietano la discriminazione per via dell’età non sono applicate come riconosciuto dalle stesse aziende che ho provato più volte a contattare. Invogliato e spronato da mia moglie, ho cambiato rotta e quindi mi sono gettato in questa nuova avventura imprenditoriale, che sfrutta in pieno il mio pregresso lavorativo.

Quali sono le competenze precedentemente acquisite che ti sono state utili per la nuova attività?

Per oltre 20 anni ho lavorato con le più grandi aziende del settore del trasporto, della logistica e delle spedizioni espresse in Italia, quindi la scelta di aprire un ufficio postale mi appariva quella che meglio potesse valorizzare la mia esperienza. Ovvio che cerco di mettere in questa nuova attività tutta la mia esperienza e conoscenza del settore.

Inoltre, avendo continuato a coltivare la mia passione per il calcio, ed essendo diventato arbitro federale (attualmente mi occupo delle giovani leve), oltre ad aver sviluppato un grande rigore e senso di giustizia, ho anche avuto modo di mantenere rapporti importanti con persone che hanno mostrato di avere fiducia in me e che mi stanno ripagando sia dal punto lavorativo che della stima personale e professionale.

Quali,  per quanto riguarda la tua attuale  esperienza, i fattori di successo della tua impresa : quali sono le cose che rifaresti e quali invece, le cose da migliorare ?

Al momento, non posso ancora parlare di “successo”, in quanto ho aperto da poco e quindi non sono ancora conosciuto e radicato nel territorio. Noto, però, che la diffidenza iniziale è diventata curiosità e quindi la clientela si è affezionata. Cerco sempre di venire incontro al Cliente e soprattutto di consigliarlo in modo da fargli avere un servizio migliore a parità di prezzo e, quando posso, cerco il possibile per farlo risparmiare. Questo è possibile anche grazie a delle solide “partnership” che ho mantenuto con alcuni miei vecchi colleghi e collaboratori.

Cosa non rifarei? Difficile da dire, ma così, “a naso”, probabilmente non mi dimetterei da una grande azienda con cui ho collaborato per circa 15 anni attratto da un guadagno, anche se molto elevato.
Per quanto riguarda l’avviamento d’impresa (start – up), l’insegnamento che mi viene dai primi mesi di gestione dell’attività (che comunque è in pareggio)  e che  avrei potuto risparmiare qualcosa sull’investimento iniziale in mezzi ed attrezzature, per avere più liquidità da impiegare in altre cose, come ad esempio ulteriori servizi per la clientela.


Qual è stato il ruolo che ha avuto Atdal Over 40 nel  supportare la tua iniziativa?

Sono entrato in contatto con l’associazione circa 10 anni fa. La prima persona che ho conosciuto è stata l’allora coordinatore per il Lazio ( oggi presidente ) Walter Deitinger che mi ha dato dei preziosi consigli.  Ricordo anche che accoglieste una mia proposta ed  andammo insieme, io e te, Aurelio, a proporre ad una radio privata, un programma radiofonico sulla condizione degli Over 40 disoccupati; fummo accolti con molta enfasi ed interesse ma poi non si fece nulla di concreto: non eravamo il loro business!

Lo scorso anno, nel 2013 sono stato ricontattato dall’associazione che mi ha proposto di frequentare i corsi del progetto Labirintus, promosso da ATDAL Over 40 insieme alla Fondazione Di Liegro e finanziato dalla Regione Lazio; grazie ad una ben assortita “equipe” di Formatori / Orientatori che, oltre ad essere soci dell’Associazione avevano solide competenze e motivazioni, ho potuto superare un momento negativo determinato dalla mancanza di lavoro: sono stati loro che mi hanno aiutato nella compilazione del  “business plan” e che sopratutto non mi hanno fatto mai mancare il loro  sostegno a supporto della mia iniziativa, indirizzandomi in modo adeguato e fornendomi gli strumenti e la metodologia per aprire la mia impresa.

Quali sono altre attività che l’Associazione potrebbe sviluppare per aiutare chi vuol fare impresa?  

L’accesso al credito è una nota dolente del nostro sistema economico  e costituisce un vero e proprio ostacolo alle nuove iniziative imprenditoriali. L’assistenza relativa a questa delicata attività potrebbe essere una successiva sfida per ATDAL Over 40 (magari anche facendo delle convenzioni con banche o con il Microcredito), che così potrebbe aiutare ulteriormente chi, come me, volesse intraprendere una propria attività.

Occorrerebbe intervenire soprattutto nei confronti della Regione, per facilitare l’ottenimento di piccole cifre (parliamo di 20/30.000 euro) significative però per chi ha perso il lavoro. Mi sembra inutile dare soldi ad imprese già strutturate che presentano dei progetti spesso fumosi o per pagare una parte dei debiti pregressi. Con un migliore, e più facile, accesso al microcredito, penso sia possibile reinserire nel mondo del lavoro un buon numero di Over 40, che attualmente si sentono ” troppo vecchi per lavorare e troppo giovani per la pensione “.

Saluto Michele e gli chiedo, dopo una giornata di lavoro che fai di bello stasera?

Torno a casa, a pochi chilometri da qui, e nel tragitto approfitto per fare alcune consegne di posta prioritaria, che così i miei Clienti potranno così ricevere le lettere nella stessa giornata nella quale sono state spedite! Credete ancora che non si possano sveltire le consegne postali?

(*)  Intervista di  Aurelio De Laurentiis

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Corsi di formazione gratuiti

La Regione Lazio ha pubblicato un bando di finanziamento per  corsi di formazione per imprenditori, lavoratori autonomi, Titolari d’impresa.

ATDAL Over 40, in collaborazione con Studio Staff R.U. propone ai lavoratori autonomi IN POSSESSO DI PARTITA IVA che intendono migliorare la  propria competitività e la capacità  di “stare sul mercato” due corsi di formazione  L’arte della consulenza e Le Soft Skill.

Il primo tratterà degli aspetti tecnici gestionali e strategici per chi opera o vuole operare come consulente aziendale per migliorare la sua capacità di proporsi sul mercato e conoscere nello specifico la legislazione di riferimento.

Il secondo corso serve per migliorare le proprie competenze trasversali e riuscire a trasmettere meglio le proprie competenze sul mercato del lavoro.

I corsi, sono COMPLETAMENTE GRATUITI ma sono riservati ESCLUSIVAMENTE a possessori di Partita Iva. La durata sarà di 80 ore ciascuno, i contenuti basano su una metodologia d’aula esperienziale in cui accanto alle tradizionali nozioni tecniche si svolgeranno simulazioni e studio di casi specifici. I corsi avranno inizio a Gennaio 2015 e la partenza dei corsi è subordinata al raggiungimento del numero minimo dei partecipati stabilito dalla Regione Lazio.

Per l’iscrizione occorre compilare ed inviare la scheda allegata, e un proprio documento scansionato, in corso di validità,  all’indirizzo info@studiostaff.it  e per conoscenza a infolazio@atdal.it specificando nell’oggetto il titolo del corso richiesto; per ulteriori informazioni si può inviare una mail al suddetto indirizzo o rivolgersi, a partire dal 1° settembre, a Studio Staff allo 06.7005412  dal lunedi al venerdi dalle ore 9.30 alle ore 17.30.

FSE Brochure 30 07 2014

Scheda di iscrizione

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