La sfida della sharing economy e i consigli per chi cerca e chi offre
Piattaforme online che ti mettono in contatto con altri privati per viaggiare, fare acquisti e divertirti. Sarà il tema del
Festival di Altroconsumo il 24 e 25 settembre a Milano. Intanto abbiamo svolto un’idagine tra utenti e piattaforme per capire il fenomeno. Ecco quanto è emerso e qualche suggerimento per chi cerca e chi offre.
I pareri sulla sharing economy
La sharing economy sarà il filo conduttore del Festival di Altroconsumo2016 che si terrà il 24 e il 25 settembre quest’anno per la prima volta a Milano. Un tema caldo che, come sempre in questi casi, ha diviso e divide l’opinione pubblica tra chi guarda al consumo collaborativocome alla realizzazione di un sogno e chi invece lamenta la perdita di guadagni e posti di lavoro. La verità sta probabilmente nel mezzo. Sì, la sharing economy ha portato sul mercato nuove opportunità diguadagno da un lato e di risparmio dall’altro, ma è anche vero chel’intermediario non è sparito affatto e che molto spesso quella che chiamiamo condivisione prevede in realtà un pagamento. Si tratta di una realtà che funziona, che non si può ignorare e che può portare notevoli benefici ai consumatori: bisogna però fare in modo che le leggi stiano al passo con l’innovazione tecnologica e anche culturale che è già nella società.
I suggerimenti per chi cerca
A cosa prestare attenzione quando si cerca un appartamento da affittare o qualunque altro tipo di bene o servizio offerto su una delle tante piattaforme di sharing economy online? Ecco alcuni consigli:
- Spesso i siti che mettono insieme domanda e offerta sono stranieri, di solito americani. Pur essendo una clausola vessatoria quella che prevede che il tribunale deputato a decidere in caso di controversie sia quello del Paese dell’azienda e non del consumatore, nella realtà, accettando le condizioni poste al momento dell’iscrizione, si acconsente proprio a questo. Leggi sempre attentamente i termini e le condizioni di servizio per non avere sorprese.
- Le recensioni degli altri utenti sono l’unico modo per avere informazioni su un utente che offre un servizio: è stato corretto? Ha fornito quello che prometteva? Leggi e cerca di scegliere prodotti e servizi che hanno il maggior numero di recensioni positive.
- Se qualcosa nel servizio non è di vostro gradimento fallo notare subito: il rischio di avere una brutta recensione di solito è sufficiente a far prodigare l’offerente per migliorare le cose.
- I pagamenti spesso avvengono per via elettronica sul sito. La lorotracciabilità è una sicurezza ulteriore. In siti come Airbnb, per esempio, il pagamento viene trattenuto dalla piattaforma fino al momento in cui il soggiorno è andato a buon fine: una tutela in più per gli utenti.
Le dritte giuste per chi offre
Anche chi offre deve tutelarsi e usare dei piccoli trucchi per avere maggiore successo sulle piattaforme. Ecco alcuni suggerimenti:
- Il modo in cui si presenta il servizio può determinare il suo successo. Nel caso tu metta a disposizione un alloggio, per esempio, avere belle foto può fare la differenza. Ma anche dare spiegazioni il più possibile dettagliate è un sinonimo di serietà.
- Opta sempre per pagamenti elettronici eseguiti tramite la piattaforma. Il pagamento in contanti potrebbe riservare qualche brutta sorpresa.
- Non c’è chiarezza sul tipo di tassazione alla quale servizi come questi sono sottoposti. Sopra i 5.000 euro l’anno si è tenuti a versare anche i contributi Inps, quindi la cosa si complica. Se pensi di cominciare a offrire un servizio su una di queste piattaforme,informati prima da un commercialista.
- Il consumo collaborativo prevede recensioni sia per chi offre sia per chi cerca. Leggi prima di dare un passaggio o affittare casa tua a un utente sconosciuto. Cerca sempre di anticipare domande e dubbi con la controparte prima di concludere la transazione per evitare sorprese sgradevoli.
16 marzo 2016







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