Non passarci sopra!!

Il 18 ottobre 2016 a Roma è stata presentata al Censis, nell’ambito delle iniziative legate al Giubileo della Misericordia, la mostra fotografica dal titolo «Non passarci sopra», che è stata  aperta al pubblico all’interno della galleria vetrata della Stazione Tiburtina dal 20 ottobre al 4 novembre.mostra non passarci sopra

Non è stasta solo una mostra d’immagini, ma un vero e proprio percorso di racconti, gli “espositori” (associazioni, fondazioni, aziende…), raccontano, con un’immagine e alcune didascalie, il loro modo di interpretare la misericordia, di portare cioè nel cuore le miserie altrui, di ricucire con chi è distante e di produrre valore sociale attraverso comportamenti di solidali e disinteressati. La particolarità della mostra èstata qualle di sviluppa rsi “a terra” cioè sul pavimento della galleria centrale della Stazione Tiburtina a Roma. Concretamente i contenuti della mostra: foto, didascalie e concetti chiave, s no stati incollati sul pavimento a formare 4 sentieri della solidarietà, quattro vie della misericordia, attraverso cui il visitatore è potuto entrare in contatto con alcune situazioni di bisogno e di valore sociale prodotto attraverso la gratuità.mostra non passarci sopra

I 4 percorsi tematici sono stati:

  1. Il futuro di tutti è un futuro per tutti: per chi affronta tematiche legate ai bambini, i giovani e il futuro in generale..
  2. Soffre di meno chi non soffre da solo: per chi si occupa di malati, anziani…
  3. Per non far affondare l’umanità: immigrati, profughi, terzo mondo…
  4. Ne uccide più la solitudine che.. per le storie di solitudine e in generale di interventi nelle periferie urbane.

È stata quindi una mostra dedicata ai visitatori, ma anche -e forse soprattutto- ai “non visitatori”. Ai primi è stata offerta la possibilità di seguire dei percorsi di solidarietà; ai secondi, a quelli che inevitabilmente hanno camminato sopra le fotografie e i racconti, distrattamente, trascinando il loro trolley, cioè coloro che rappresentano l’umanità disattenta, gli è stato fatto notare: “Ti sei accorto che ci sei passato sopra? Oggi andavi di fretta, ma per quanto tempo ancora potrai passarci sopra?”.

L’iniziativa è stata laica, civile ed interreligiosa, le adesioni sono state tante ed eterogenee: ebrei, musulmani e laici, Emergency accanto alle Misericordie di Vincenzo de Paoli… grandi aziende e Pmi, piccole fondazioni locali e la Bill and Melinda Gates Foundation, una contaminazione di motivazioni e intensità per raccontare 100 modi diversi di vivere la gratuità.

La foto di Atdal alla Stazione Tiburtina

 

Anche Atdal over 40 ha partecipato con una propria fotografia prendendo spunto dal progetto Prezzemolo & Dintorni. Qui trovate il link di un breve filmato  riguardante la visita di un gruppo di nostri soci avvenuta il 27 ottobre 2016.

Sotto trovateanche  un breve servizio del Tg3 del Lazio che riassume molto bene lo scopo della mostra.

 

 

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Il tavolo all’ingresso della sede del Censis con la riproduzione della mostra

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Presone in attesa dell’inizio della conferenza di chiusura, tra cui Andrea Riccardi di Sant’Egidio

Infine il 4 novembre, presso la sede del Censis, Piazza di Novella 2, alle ore 9.30 si è tenuto l’ incontro a conclusione della Mostra come momento di riflessione sul valore della gratuità oggi per la comunità di Roma e sulla nuova stagione che si apre per il sociale. Sono intervenuti la assessora alla Persona, Scuola e Comunità solidale del comune di Roma, Laura Baldassarre, Andrea Riccardi di Sant’Egidio, Giuseppe e Giulio De Rita (l’organizzatore) e numerosi altri esponenti delle associazioni partecipanti che in alcuni casi sono stati chiamati a commentare la loro foto. Quello che è emerso di molto interessante è che a Roma il disagio sociale è sempre stato affrontato in situazioni di emergenza e non è mai seguita una seria programmazione sociale anche a prevenzione delle tante situazioni a rischio (povertà, disagio abitativo, abbandono scolastico, tutela di bambini svantaggiati, problemi gravi di salute, anziani soli, disoccupazione, ecc.) presenti nella città. Da questa bella iniziativa si spera quindi che nasca una maggiore collaborazione tra il terzo settore romano ed il Comune di Roma

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L’esponente delle comunità musulmane di Roma

 

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